Cose della Nostra Terra

09.01.2016 18:00

Presentazione del libro "La vicenda di mons, Giandomenico Falconi di don Luciano Rotolo, erede reale e morale della Terra delle Due Sicilie e del calendario alla barese "U settane" di Michele Fanelli, anch'egli depositario e divulgatore delle cose vere della nostra terra, pure al tempo dei Borbone!

Allegria, Tradizione, Storia e Religiosità vi coinvolgeranno, entusiasmeranno, meraviglieranno insieme a noi. 

Michele Fanelli, il cultore e depositario delle tradizioni più vere e complete della Nostra Terra, con il suo Calendario "U Settane 2016", ci farà entrare in atmosfere antiche e celate, in aneddoti vecchi e nuovi.

Seguirà la conversazione di don Luciano della Chiesa Maria SS. del Carmine di Conversano, che, attraveso le pagine del suo libro, ci parlerà della vicenda di mons. Falconi, aprendo uno scorcio storico sul passato della Nostra Terra.

 

Un lavoro di Don Luciano Rotolo

 

Come un miracolo nel giorno della SS Immacolata anche dedicato alla benedizione delle bandiere delle Due Sicilie, è apparso  in quel di Conversano, il libro di Don Luciano Rotolo  de  “la vicenda di Mons. Giandomenico Falconi, prelato di Acquaviva e di Altamura”.

Don Luciano ha avuto fretta, una spasmodica fretta, nel regalarci questo suo lavoro  svelandoci la vastità di un Vescovo delle Due Sicilie che pagò con la vita la “ribellione” verso l’usurpatore piemontese.

Qui si unisce la sacralità di un giorno Santo e di un rito a quella di un uomo, forte d’animo e di spirito, in odore di santità.

Interessante la ricerca, bellissimo il quadro di verità documentato e disegnato sul personaggio, stupendo l’accostamento storico alla magnificenza  delle Due Sicilie e dei suoi regnanti, di cui il Vescovo fu fiero e impavido testimone.

Poche pagine di pregio che rendono giustizia all’etica e alla morale di una persona amata  per  l’altruismo, per la notevole operosità, per la cultura, per l’obiettività, per la fedeltà al casato, per l’amore delle Due Sicilie.  Anche su questo Don Luciano ne riporta l’evidenza,  comprovata dalla pietra sepolcrale: “… pietoso verso tutti, esimio di umanità e di beneficenza verso i poveri, per l’abbondanza delle parole esimio nelle divine e umane conoscenze e ancora dotto nella conoscenza  delle svariate lingue … subì accuse dagli ingrati … confutò i peggiori nemici dellaChiesa …”.

 

Di notevole spessore e valore “l’elogio funebre in memoria di Sua Maestà il Re Ferdinando II” scritto dal prelato e riportato nella sua intierezza.  Ottimi i commenti di Don Luciano su alcuni tratti dell’elogio.

Anche un po’ di “suspense” per una lettera pastorale di Monsignore, forse andata dispersa: un vero “j’accuse”, pubblicato all’epoca da “l’Unità Cattolica”. La controrisposta dei sedicenti anonimi avversari di “ Italia 1861”  è invece interamente riprodotta.

Un’autentica piacevolissima sorpresa  quella di Don Luciano Rotolo  che si beve in un sorso ma che piacevolmente esige un’intera bevuta di conoscenza. E’ quello che il lettore interessato, auspica.

Michele Ladisa

 

Conversano 8 dicembre 2015
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