XYLELLA: GUAI A CHI TOCCA GLI ULIVI

27.04.2015 22:59

 

in Primo Piano ONDA del Sud

NON LASCIAMOLI SOLI

 

Dal presidio degli olivicoltori di Veglie ctr Monteruga zona La Duchessa.

Un vero miscuglio di intense sensazioni traspaiono dai volti e dagli sguardi dei due olivicoltori intervistati. Sbigottimento, incredulità, tristezza misti ad amari sorrisi. Ma anche grande determinazione con l’avvolgimento in un lunghissimo abbraccio quasi a significare la realizzazione di una insormontabile barricata umana.

I due intervistati raccontano cose dell’altro mondo, episodi da film di fantascienza: le istituzioni italiane “ordinano” l’eradicazione di alberi secolari senza documentarne la necessità. Si tratta di desertificare un intero territorio, di distruggere le capacità produttive, demolire autentici monumenti della natura, stritolare il cuore e l’anima stessa di centinaia o migliaia di persone dediti alla terra e di quello che essa offre.

Fuori dalla  telecamera hanno raccontato di riunioni segrete in prefettura con l’assenza imposta ai giornalisti, dei ruolo dello IAM (Istituto Agronomico Mediterraneo) di Valenzano (Ba) che tutti ritenevano un Ente italiano e che invece appare godere di una particolare immunità internazionale: nemmeno il Procuratore della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta, è in grado (dicono) di ottenere esiti degli analisi dallo IAM.

Eradicazioni senza preavviso sono attese da un momento all’altro anche se il TAR del Lazio ne ha sospeso l’esecuzione. Perché tutto questo si chiedono disperati gli olivicoltori come anche noi stessi?

Il puzzo di qualcosa di molto, molto strano si avverte prima ancora di entrare nel territorio salentino. Qui c’è voglia di battersi sino in fondo a qualsiasi costo. La “barricata umana” composta anche da donne e bambini si anteporrà, disarmata, all’assalto delle istituzioni italiane con determinazione. Quanta di questa gente finirà nelle patrie galere solo per aver difeso il lavoro, la Terra, le produzioni ?

E questo è il minimo che potrà capitare…

POSSIAMO LASCIARLI SOLI?

di Michele Ladisa